Potrei
sintetizzare tutto in una breve espressione "PASSIONE
E CULTURA", sottolineando il fatto che alle basi
di qualsiasi azione riferita all'auto, dalle più semplici
fino alla progettazione di un nuovo modello, ci deve essere
una profonda conoscenza del suo percorso storico.
Da ciò deriva che la finalità primaria di un club
di marca è quella di analizzare, cogliere, far conoscere
gli aspetti salienti che riguardano la Casa Automobilistica
alla quale è dedicato.
Sino a qualche anno fa la passione per l'Alfa era qualcosa di
istintivo, d'emozionale, d'inconscio, non veniva messa in relazione
con le motivazioni che la determinavano.
Il
merito del Bialbero è stato quello di metterle in evidenza.
Siamo partiti dal motore "bialbero"
sottolineando come la Giulietta
degli anni '50 sia stata l'unica
berlina al mondo di classe media ad essere equipaggiata con
un doppio albero a camme in testa.
Nel
'62
lo stesso tipo di motore sarà adottato anche dalla Giulia
che diverrà la berlina di cilindrata
1600 più veloce al mondo.
Giulia
e Giulietta, oltre ad essere le prime vetture di grande serie
ad utilizzare il motore bialbero, vanno anche considerate i
simboli della ricostruzione e dello sviluppo nell'Italia degli
anni '50 e '60.
La
grande novità introdotta dal Club "Il Bialbero"
è quella di aver reso i possessori di Giulietta, Giulia,
GT ed Alfetta pienamente consci che la vettura storica Alfa
Romeo non è solo sintesi di progressi stilistici e tecnologici
forse irripetibili, ma anche la testimone ed in parte la protagonista
dei fatti che nella seconda metà del secolo scorso determinarono
l'evoluzione del costume e della società.
Il Bialbero ha introdotto con grande successo la
"celebrazione degli anniversari" , è stata solo una scelta
tematica per i raduni o perseguivate obiettivi di più ampia
portata?
Una delle motivazioni che ci hanno
spinto a costituire il Club Bialbero è stata quella di
valorizzare vetture quali la Giulia e la GT , che dopo i
grandi successi ottenuti fin dalle loro presentazioni nel 1962
e 1963 e dopo una vita automobilistica costellata di consensi
e soddisfazioni erano state dimenticate e fino al termine
degli anni novanta non erano prese in considerazione come
vetture classiche , alcuni club arrivavano a rifiutare la loro
iscrizione ai raduni . La celebrazione degli anniversari è
stata l'occasione per mettere di nuovo in primo piano queste
vetture , che hanno orientato in maniera decisiva la storia
dell'auto. I raduni organizzati dal bialbero nel 2002 e nel
2003 per i 40 anni di Giulia e Gt rimarranno esempi e punti di
riferimento per le la grande carica innovativa che li ha
pervasi.
I raduni del bialbero hanno avuto un grande successo ed
una elevata partecipazione . Qual ' è lo spirito che li
anima ?
Potrei
sintetizzare la risposta con questa espressione :
" Quando dal
parabrezza e dallo specchietto si vedono solo Alfa , l'emozione
di guidarle diventa più profonda "
.
Seguendo tale
ottica il
Bialbero ha
conferito in questi ultimi anni una nuova identità al raduno ,
non più esclusivamente ritrovo di vetture storiche , anche di
case diverse , ma soprattutto valorizzazione del marchio
d'appartenenza ,
ALFA ROMEO
nel caso specifico , con l'effetto di riscoprire il significato
e l'origine della passione per l'auto e di dare lustro a vetture
come la
Giulietta ,
la Giulia
, la Gt
e l'Alfetta
.
Perché oggi le
vetture del passato , in particolare le Alfa Romeo classiche
, stanno suscitando tanto interesse , non solo tra gli
appassionati di automobili ?
Forse perché a
livello inconscio danno il via ad un percorso emozionale che
sfocia in uno stato d'animo uguale a quello che decenni addietro
si determinava quando avevamo occasione di osservarle o di
guidarle .
E' impossibile
ritornare indietro nel tempo , anche solo spiritualmente ,
perché il susseguirsi degli eventi , i mutamenti sociali e
culturali , le nostre vicende personali ci hanno cambiato
profondamente , ma , a volte , un cruscotto , un rombo , una
calandra cromata , un volante cancellano gli anni trascorsi e ci
ridanno intatte sensazioni ormai dimenticate .
Un'Alfetta
, una Giulia
, una Gt
sono in grado di cancellare tutto il
" DOPO DI LORO "
per ridarci quell' approccio all' auto fatto di passione ,
stupore e sentimento .
In tutti i raduni
del Bialbero é stato offerto agli equipaggi un automodello
personalizzato con i loghi del sodalizio , inoltre il club ha
promosso la realizzazione di una serie di diorami . Ci può
illustrare il loro significato intrinseco ?
Nei diorami non
figurano soltanto modelli di autovetture , si caratterizzano
soprattutto per la loro ambientazione storica , per la presenza
di elementi ed episodi che incisero nella progettazione e
nell'affermazione della vettura . Perciò il diorama é anche un
racconto ed un quadro .
Attraverso il
diorama
, che ha l'auto in primo piano , rivivono storie di singoli e di
nazioni , le aspettative , i successi , le scoperte , le
delusioni che hanno inciso nella storia del costume . Ci sono
stagioni della vita che abbiamo amato e poi perduto , alle quali
il nostro pensiero si volge con nostalgia .
Il diorama le
ripropone .
Qual ' è l' oggetto
che la proietta istantaneamente nel mondo delle Alfa Romeo
classiche ?
Ha impresso un
quadrifoglio , ha la forma di una chiave , ma non è una comune
chiave , rappresenta il lasciapassare per una realtà in cui
l'auto cambia il modo di vivere , permettendo l'apertura di un
varco nel grigiore e nella banalità della vita odierna .
Prendiamo spunto
da questa sua riflessione per chiederle quali sono le
motivazioni per cui le auto contemporanee raramente suscitano
emozioni e tanto meno risvegliano la passione per l’auto.
La risposta e’ complessa e
implica non solo il confronto tra le auto attuali e quelle del
passato ma anche la necessità di cogliere il senso più profondo
delle grandi trasformazioni di natura sociale e culturale ,che
si sono dispiegate dagli anni settanta ad oggi ed hanno
determinato un sostanziale cambiamento delle abitudini e del
modo di vivere.
Alla fine del XIX secolo le prime auto vennero chiamate a
sostituire le carrozze . La carrozza era un mezzo di trasporto ,
che aveva un compito esclusivamente funzionale , difficilmente
poteva suscitare passione , evocare suggestioni o emozionare .
L’automobile non si limitò ad ereditare dalla carrozza il ruolo
di mezzo di trasporto , divenne qualcosa di molto più importante
, si configurò come una straordinario strumento di indipendenza
e di libertà in grado di suscitare nell’uomo una gamma di
emozioni e di sentimenti che nessun altro mezzo di locomozione
era stato in grado di fare in precedenza. Dobbiamo alle
competizioni e a Case automobilistiche come l ‘ ALFA ROMEO se
dagli anni venti agli anni settanta l’auto è stata un oggetto di
passione e di desiderio capace di riempire la vita di nuovi
contenuti e di irrinunciabili stati d’animo.
Il possesso, negli anni 60 ,di una Giulia o di una GT
rivoluzionava le modalità di svolgimento della vita introducendo
un elemento in grado di offrire quotidianamente sensazioni e
soddisfazioni uniche. La linea , l’atmosfera che creava
l’inconfondibile interno, l’ineguagliabile rombo del motore
infondevano un supplemento di vitalità permanente. Impossibile
ritrovare oggi tutto questo.
Dopo aver risposto alle nostre domande l 'ing. Negri ci mostra le
sue vetture , ci racconta la loro storia , le emozioni che hanno
determinato il giorno in cui , dopo l'acquisto ,le ha guidate
personalmente per condurle verso la loro nuova "casa", poi apre
il cofano posteriore di una Giulia , estrae un cofanetto in
metallo e lo apre, sembra un contenitore ricolmo di luccicanti
oggetti preziosi, ci avviciniamo , guardiamo con maggiore
attenzione e scopriamo che sono le chiavi delle auto , a questo
punto l'ingegnere per dimostrare la completa efficienza di tutte
le vetture ci invita a prenderne una a caso e a mettere in moto
, la chiave estratta è quella di una Giulia 1600 Sprint che
parte regolarmente al primo tentativo. Lasciamo a malincuore
quel luogo dove l'automobile va oltre il semplice ruolo
di mezzo di trasporto e soffermandoci a leggere con attenzione
una scritta che campeggia spaziata su di una intera parete "
3000 cavalli , pronti in qualsiasi momento , in ogni luogo , a
trasmettere la vera , indefinibile essenza della passione per
l'auto ", riusciamo a capire molto di più del rapporto che c'è
tra uomo e automobile.
Rita e Hans Hoogveld
l'ing.Carlo
Negri accanto
all'Alfa
Romeo Montreal