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L'automodello della Giulietta Sprint

Difficilmente una versione sportiva precede nella presentazione la berlina da cui deriva, ma nel caso della Giulietta, essendo la quattro porte in forte ritardo a causa di alcuni problemi di messa punto e verificandosi l’urgenza di presentare al più presto un modello già da tempo annunciato, i dirigenti dell’Alfa decisero di immettere subito sul mercato la coupè, denominata Sprint.
Il compito di produrne la scocca della “Sprint” fu affidato alla Carrozzeria Bertone di Torino, che all’inizio si avvalse della collaborazione di artigiani locali.
L’11 aprile 1954 un prototipo della Sprint di colore rosso, fu presentato alla Stampa e alle Autorità. nel piazzale della fabbrica del Portello. Un lungo applauso accolse la prima apparizione di una vettura che avrebbe fissato canoni nuovi nella concezione di un’automobile. L’immediato successo di pubblico e di critica riscosso dalla sportiva milanese fu in gran parte attribuito alla splendida linea sportiva, emblematico esempio di stile italiano, alla cui definizione avevano partecipato i migliori designer dell’epoca, tra i quali Scaglione, Boano e Scarnati.
La meccanica era un esempio di raffinata progettazione, raramente riscontrabile in vetture prodotte in serie. Sotto la guida di Orazio Satta Puliga, i tecnici dell’Alfa realizzarono un propulsore a 4 cilindri in linea, di 1290 cc, integralmente in lega leggera con distribuzione a doppio albero a camme in testa, il famoso “Bialbero” capostipite di un ‘intera generazione di motori che equipaggerà tutte le successive Alfa per oltre un trentennio.
Nel giugno del 1958 venne presentata la SPRINT SECONDA SERIE. L’aggiornamento stilistico era opera di Giugiaro. Lo scudetto Alfa fu ridisegnato unitamente alle prese d’aria laterali, aumentò la dimensioni dei fari e vennero aggiunti i lampeggiatori direzionali laterali, Posteriormente furono adottati gruppi ottici di nuovo disegno con catarifrangenti separati. La potenza del motore venne portata a 80 CV e la leva del cambio fu definitivamente spostata sul pavimento.
L’AUTOMODELLO In scala 1:18 , il primo completamente apribile prodotto in tali dimensioni è stato realizzato dalla Miniminiera di Cuneo con la consulenza dell’Ing. Carlo Negri , presidente dell’Alfa Club “Il Bialbero” e riproduce la sua vettura personale,una Giulietta Sprint seconda serie immatricolata nel 1962. Nel libro “Alfa nel cuore” di Carlo Negri tutto quanto detto sulla sportiva milanese è esposto con dovizia di particolari e arricchito da una vasta documentazione fotografica