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LA NUOVA 4 C

Fin dagli albori della sua storia L’ALFA ROMEO non ha mai denominato le sue vetture a 4 cilindri 4C. Cosa avvenuta normalmente con le auto a 6 ed a 8 cilindri che hanno avuto nella prima parte della sigla i loghi 6C e 8C. Ne sono chiari esempi le prestigiose 6C 1750 Gran Sport e 8C 2900 B.
Il significato di tale linea di tendenza è facile da spiegare. Da sempre nella storia motoristica il frazionamento a 4 cilindri è stato considerato meno “nobile”, più comune, certamente da non mettere in evidenza nella denominazione del modello. Infatti le prime ALFA a quattro cilindri si chiamavano 24 hp, 12hp non certo 4C e anche nella storia più recente mentre sono entrate in listino la GTV 6 e l’Alfa 6 non ci sono mai state Gtv 4 e Alfa 4. Se negli anni trenta l’8C nella sigla era indice di raffinatezza tecnologica riconducibile ad un motore ad elevato frazionamente, oggi il 4C utilizzato per denominare l’ultima sportiva della casa del Biscione vuole probabilmente mettere in evidenza che quell’auto adotta un propulsore a quattro cilindri come la stragrande maggioranza delle vetture in produzione comprese le utilitarie da poche migliaia di euro. Forse l’autore della denominazione è stato guidato da un semplice ragionamento: se le Alfa a 6 ed a 8 cilindri erano chiamate 6C e 8C quelle a 4 cilindri si potranno denominare 4c. Un ragionamento semplice che però non tiene conto della storia dell’auto e dell’Alfa e ancor più della grande differenza che c’è tra i propulsori a 4 cilindri e quelli di frazionamento superiore, una differenza che gli appassionati di automobili avvertono fortemente.